Mercoledì, 24 Marzo 2021 09:00

"Siamo i nuovi poveri" I commercianti in piazza, Patrizia Di Dio: "Il ceto medio è in rovina, così si mette a rischio la tenuta sociale"

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 In un anno di pandemia c'è chi ha perso tutto. E per andare avanti ha dovuto chiedere aiuto o sfruttare i risparmi fino all'ultimo centesimo. Nell'esercito dei nuovi poveri ci sono i commercianti, che oggi si ritroveranno davanti a Palazzo dei Normanni per protestare indossando una maschera di gomma. «Il ceto medio si è indebitato per sopravvivere - dice la presidente di Confcommercio Palermo, Patrizia Di Dio - è a rischio la tenuta sociale. La Regione intervenga con risorse a fondo perduto a favore delle attività produttive».

 In piazza la rabbia dei commercianti con l'acqua alla gola di Claudia Brunetto eGiorgio Ruta In un anno di pandemia c'è chi ha perso tutto. E che per andare avanti ha dovuto chiedere aiuto, cambiare vita e sfruttare i risparmi fino all'ultimo centesimo. Nell'esercito di chi in questi dodici mesi è diventato più povero o ha conosciuto la povertà perla prima volta ci sono di certo i commercianti. Oggi alle 13,30 per la prima volta gli imprenditori aderenti a Confcommercio si ritroveranno davanti a Palazzo dei Normanni per protestare. Indosseranno una maschera di gomma per provocazione: il «nazi-Covid» ha portato nelle loro vite «pene atroci e inique», dicono dall'organizzazione di categoria. Il settore del commercio vuole farsi sentire. A più ondate, in questo anno di Covid, l'hanno fatto i ristoratori, gli operatori del settore turistico e dello spettacolo. A chiedere aiuto, nei giorni scorsi, sono stati anche i venditori ambulanti dei mercatini rionali. L'ordinanza del sindaco Leoluca Orlando, che ha sospeso gli appuntamenti settimanali con le bancarelle nella Setti Oggi alle 13,30 il raduno davanti a Palazzo dei Normanni Tutti metteranno una maschera di gomma contro il "nazi-Covid" ma circoscrizione per due settimane, a causa dell'impennata dei contagi, li ha messi in ginocchio. «Chiediamo aiuto, non c'è più lavoro, siamo disperati», dicono i commercianti di Confimprese Palermo. E nel lungo elenco di chi fa fatica ad andare avanti ci sono anche i proprietari delle palestre. «Sulla base dell'ultimo decreto i titolari degli impianti sportivi non hanno diritto a nessun ristoro. E in Sicilia, dove la maggior parte delle aziende sono medio-piccole, questo rappresenta un dramma. Vanno avanti fino a quando hanno capitali da parte», racconta Fabio Gioia che ha la delega allo sport in Confcommercio. Con gli imprenditori, a rischiare di affondare sono anche i dipendenti. «L'uragano deve ancora abbattersi. Ci sono tanti dipendenti che al momento sono in un limbo, tra la cassa integrazione e il divieto di licenziare, ma quando questi argini verranno meno e sarà un disastro», dice Mimma Calabro della Fisascat Cisl Palermo-Trapani.

Fonte: La Repubblica Palermo

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