Mercoledì, 19 Maggio 2021 08:53

RIAPERTURE, DA OGGI IL COPRIFUOCO È ALLE 23

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Il Cdm ha approvato il nuovo decreto: i ristoranti potranno lavorare anche al chiuso dal primo giugno, negozi dei centri commerciali aperti già dal prossimo weekend, discoteche ancora chiuse.

A Palazzo Chigi si è tenuta a tanto attesa riunione della cabina di regia chiamata a prendere, dati alla mano, attese e importanti decisioni sulle riaperture rispetto alla situazione attualmente in vigore. La conclusione, messa nero su bianco in un decreto approvato dal Consiglio dei ministriè che da domani il coprifuoco verrà spostato alle 23, per poi farlo slittare alle 24 dal 7 giugno e abolirlo del tutto dal 21 giugno. Per quanto riguarda le altre decisioni, in ordine cronologico:

i centri commerciali torneranno ad aprire dal fine settimana del 22 maggio;
le palestre dal 24 maggio;
i ristoranti potranno riprendere il servizio anche al chiuso dal primo giugno, a pranzo e cena;
i parchi tematici riapriranno il 15 giugno;
matrimoni e feste dal 15 giugno, ma solo con il “green pass”;
i congressi si potranno di nuovo organizzare dal primo luglio;
sale giochi e bingo dal primo luglio;
discoteche ancora chiuse.
L'altra decisione importante riguarda il cambio dei parametri del monitoraggio con il quale vengono stabiliti i colori delle Regioni. L'Rt, l'indice di diffusione del contagio, non sarà più determinante: conteranno il tasso di occupazione di terapie intensive e reparti ordinari e l'incidenza dei casi. Con meno di 50 casi per 3 settimane consecutive e un rischio basso si va in zona bianca, in cui le uniche misure in vigore sono il distanziamento e l'uso della mascherina. Nei primi 15 giorni di giugno, se il calo dei contagi si confermerà, potrebbero andarci 6 regioni: Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna (dal 7), Abruzzo, Veneto e Liguria (dal 14).

 

Il comunicato di Palazzo Chigi


Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi e del Ministro della salute Roberto Speranza, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti relative all'emergenza epidemiologica da COVID-19. In considerazione dell'andamento della curva epidemiologica e dello stato di attuazione del piano vaccinale, il testo modifica i parametri di ingresso nelle "zone colorate", secondo criteri proposti dal Ministero della salute, in modo che assumano principale rilievo l'incidenza dei contagi rispetto alla popolazione complessiva nonche' il tasso di occupazione dei posti letto in area medica e in terapia intensiva. Inoltre, nelle "zone gialle" si prevedono rilevanti, ancorché graduali, modifiche. Di seguito le principali: dall'entrata in vigore del decreto, il divieto di spostamenti dovuti a motivi diversi da quelli di lavoro, necessità o salute, attualmente previsto dalle ore 22.00 alle 5.00, sarà ridotto di un'ora, rimanendo quindi valido dalle 23.00 alle 5.00. A partire dal 7 giugno 2021, sarà valido dalle ore 24.00 alle 5.00. Dal 21 giugno 2021 sarà completamente abolito.

Dal 1 giugno sarà possibile consumare cibi e bevande all'interno dei locali anche oltre le 18.00, fino all'orario di chiusura previsto dalle norme sugli spostamenti; dal 22 maggio, tutti gli esercizi presenti nei mercati, centri commerciali, gallerie e parchi commerciali potranno restare aperti anche nei giorni festivi e prefestivi; anticipata al 24 maggio, rispetto al 1 giugno, la riapertura delle palestre; dal 1 luglio potranno riaprire le piscine al chiuso, i centri natatori e i centri benessere, nel rispetto delle linee guide e dei protocolli; dal 1 giugno all'aperto e dal 1 luglio al chiuso, sarà consentita la presenza di pubblico, nei limiti già previsti (25 per cento della capienza massima, con il limite di 1.000 persone all'aperto e 500 al chiuso), per tutte le competizioni o eventi sportivi (non solo a quelli di interesse nazionale); dal 22 maggio sarà possibile riaprire gli impianti di risalita in montagna, nel rispetto delle linee guida di settore; dal 1 luglio sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò potranno riaprire al pubblico; parchi tematici e di divertimento potranno riaprire al pubblico dal 15 giugno, anziché dal 1 luglio; tutte le attività di centri culturali, centri sociali e centri ricreativi saranno di nuovo possibili dal 1 luglio; dal 15 giugno saranno possibili, anche al chiuso, le feste e i ricevimenti successivi a cerimonie civili o religiose, tramite uso della "certificazione verde". Restano sospese le attività in sale da ballo, discoteche e simili, all'aperto o al chiuso; dal 1 luglio sarà nuovamente possibile tenere corsi di formazione pubblici e privati in presenza.

Silb: "il Governo si è completamente dimenticato di noi"
"Siamo rimasti ancora invisibili, sono ormai quindici mesi che il Governo si è completamente dimenticato di noi, dalle attenzioni del Governo sono escluse solo le attività dei locali e dell'intrattenimento". Questa la reazione di Maurizio Pasca, presidente del Silb/Fipe, l'Associazione italiana di imprese di intrattenimento di ballo e spettacolo. Pasca ha quindi ribadito che questa settimana verrà sottoposto un protocollo ad hoc al Cts: “mi auguro che sia data la giusta attenzione e che siano portati avanti i due test in Puglia e a Milano, altrimenti un intero settore è a rischio fallimento".

 

Acadi: “anticipare a giugno riapertura del settore”
Il primo luglio è troppo in là, bisogna anticipare la riapertura del settore gioco a giugno. È la richiesta di Acadi, l'Associazione concessionari giochi pubblici aderente a Confcommercio. "Attendiamo da mesi una data e quella che ci è stata proposta ieri (17 maggio, ndr) rischia di gettare nello sconcerto lavoratori, tecnici e imprese del settore perché non solo è troppo lontana ma continua a non tenere conto dei livelli di sicurezza implementati dal comparto che mettono il gioco pubblico avanti a tanti altri già aperti da tempo per sicurezza garantita a utenti e lavoratori ed assenze di focolai. In questi giorni – dice il presidente Geronimo Cardia - bene farà il Governo a prendere atto di questo con gli organi tecnici e ad anticipare senza ulteriori indugi la riapertura a giugno".

Confcommercio Lombardia: “riaperture passo avanti, ma ancora criticità”
“Bene l’allentamento del coprifuoco e, soprattutto, la possibilità della consumazione al chiuso in bar e ristoranti. Resta però il fatto che dal primo giugno ci separano ancora due settimane, mentre gli operatori hanno bisogno di risollevarsi il prima possibile dopo quindici mesi di fortissima sofferenza”. È il giudizio di Confcommercio Lombardia, secondo la quale con lo spostamento del coprifuoco alle 23 il recupero per la ristorazione è quantificabile in 40 milioni al mese, mentre la somministrazione al chiuso permetterà di salirà a 216 milioni e quando il coprifuoco slitterà alle 24 il recupero complessivo sarà di 365 milioni. “Un passo avanti verso quella normalità operativa in grado di dare respiro a migliaia di imprenditori – commenta l’Associazione - ma l’attenzione deve restare alta, in particolare per tante situazioni contingenti di drammatica difficoltà che sono il lascito terribile della pandemia”. “L’auspicio è che la ripresa del turismo internazionale possa garantire slancio alla ripartenza e che lo scatto definitivo della campagna vaccinale possa far sì che non si torni più indietro e che queste riaperture siano, davvero, definitive”, conclude Confcommercio Lombardia.

Confcommercio Milano: “il coprifuoco alle 23 vale 18,6 milioni”
Con lo spostamento dell'orario del coprifuoco alle 23 la crescita dei ricavi per bar e ristoranti milanesi sarà di 18,6 milioni di euro, mentre l’impatto sarebbe più significativo se venisse accoppiato alla riapertura dei locali anche al chiuso: +109 milioni di euro. Le stime sono dell'Ufficio Studi di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza. “Le imprese hanno la vitale necessità di riavviare le proprie attività, in sicurezza e con un cronoprogramma serrato. Non possono più sopravvivere con i sostegni che sono spesso stati insufficienti per colmare le gravi perdite subite. Il sostegno migliore e l'unico che in questo momento possa rivelarsi davvero efficace è quello delle riaperture complete", ha commentato il segretario generale Marco Barbieri.

 

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