Dal 6 dicembre al 15 gennaio sarà di fatto impossibile per i non vaccinati accedere, in zona bianca o gialla, a spettacoli, stadi, cerimonie e pubblici esercizi.
Sarà valido dal 6 dicembre al 15 gennaio 2022 il “super green pass” previsto dall'ultimo decreto approvato dal Governo e permetterà l’accesso, in zona bianca e gialla, a spettacoli, eventi sportivi, bar e ristoranti (solo al chiuso), feste e discoteche, cerimonie pubbliche. Oltre a questi luoghi, dove già la certificazione verde era richiesta, sarà necessario anche per accedere a spogliatoi per l'attività sportiva, trasporto ferroviario regionale e trasporto pubblico locale. Per gli alberghi sarà necessario il "green pass" base, quello che si ottiene anche con un tampone. In pratica, solo vaccinati e guariti avranno il via libera, contrariamente ai non vaccinati anche se con tampone negativo.
"Finora il green pass si otteneva con vaccinazione, guarigione o tampone negativo. In questa fase di avanzamento dell'epidemia, per la fase che va dal 6 dicembre al 15 gennaio il certificato verde si ottiene solo con la vaccinazione o con la guarigione". Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, durante la conferenza stampa che si è tenuta a Palazzo Chigi dopo la riunione del Cdm. "Nel momento in cui facciamo la scelta del green pass rafforzato - ha poi spiegato - con un eventuale passaggio di colore delle Regioni, eviteremo restrizioni per le persone vaccinate. Il rafforzamento del green pass serve a evitare chiusure".
Da parte sua il premier Mario Draghi ha sottolineato che i vari interventi “servono a dare certezze alla stagione turistica. Qual era l'alternativa lo scorso anno? Si guardava al peggioramento dei contagi, poi si diceva che non sarebbe stato possibile tenere aperto e poi si è deciso di non tenere aperto, ma già prima molte prenotazioni erano scomparse, quindi questa strategia tende a dire che avremo fatto il possibile per difenderci dalla diffusione della pandemia e mantenere aperta la stagione".
Super green pass, ecco cosa cambia
Sono quattro gli ambiti di intervento del decreto approvato dal Governo:
istituzione del super green pass dal 6 dicembre;
obbligo vaccinale e terza dose;
estensione dell'obbligo del vaccino a nuove categorie;
rafforzamento dei controlli e campagne promozionali sulla vaccinazione.
Verdiamoli in dettaglio:
TERZA DOSE - Il decreto legge prevede di estendere l'obbligo vaccinale alla terza dose per i sanitari a decorrere dal 15 dicembre prossimo e con esclusione della possibilità di essere adibiti a mansioni diverse. Inoltre si ricorda che è già consentito l'anticipo della terza dose dopo cinque mesi dalla seconda. Il governo inoltre ha annunciato di volere aprire dal primo dicembre la terza dose agli over 18 e manifestato l'intenzione di avviare campagne vaccinali, se autorizzate, per la fascia di età 5-12 anni.
OBBLIGO PER PROFESSORI E FORZE DELL’ORDINE - Dopo le categorie sanitarie, l'obbligo vaccinale viene esteso anche a tutto il personale scolastico e a quello del comparto della difesa, sicurezza e soccorso pubblico. Il Governo ha fissato al 15 dicembre la data in cui entra in vigore l'immunizzazione obbligatoria. Nel dettaglio le nuove categorie coinvolte saranno personale amministrativo della sanità, docenti e personale amministrativo della scuola, militari, forze di polizia (compresa la polizia penitenziaria) e personale del soccorso pubblico.
CONTROLLI RAFFORZATI - Il decreto prevede un rafforzamento del sistema dei controlli: entro tre giorni dall'entrata in vigore del decreto, i prefetti sentono il Comitato provinciale ordine e sicurezza ed entro cinque giorni adottano il nuovo piano di controlli, a livello provinciale, coinvolgendo tutte le forze di polizia. Si tratta di controlli "costanti" di cui le Prefetture sono obbligate a redigere una relazione settimanale da inviare al Ministero dell'Interno.
MASCHERINE - Il governo non è intervenuto sul punto, valgono pertanto le disposizioni fin qui in vigore. In zona bianca la mascherina non è obbligatoria all'aperto, ma va indossata in tutti i luoghi chiusi diversi dalla propria abitazione, compresi i mezzi di trasporto pubblico (aerei, treni, autobus) e in tutte le situazioni in cui non possa essere garantito il distanziamento interpersonale o siano possibili assembramenti. È invece obbligatoria all'aperto e al chiuso in zona gialla, arancione e rossa.
TAMPONI E CERTIFICATO - Ai fini del green pass sono confermate sia le tipologie che la durata dei test. Il certificato resta valido in caso di un tampone molecolare negativo effettuato nelle 72 ore antecedenti o rapido nelle 48 ore precedenti.
Federalberghi: “il super green pass in hotel chiude le porte a milioni di turisti stranieri”
“La proposta di consentire l'accesso agli alberghi solo alle persone munite del cosiddetto ‘super green pass’ rischia di chiudere le porte dell'Italia a milioni di cittadini stranieri che sono stati immunizzati con un vaccino non riconosciuto dall'Autorità europea”. È l’allarme lanciato da Federalberghi a poche ore dall’approvazione del nuovo decreto con le misure anti-coronavirus. In tal caso, secondo la Federazione degli albergatori, verrebbero avvantaggiati i Paesi concorrenti che “attendono a braccia aperte i milioni di turisti stranieri che l'Italia si appresta a respingere, una nuova mazzata sul settore dopo che la Banca d'Italia ha certificato che nei primi otto mesi del 202 la spesa dei viaggiatori stranieri in Italia è diminuita di quasi 19 miliardi, con un calo del 61,4% rispetto al 2019'' .
Federalberghi sottolinea poi che se "per accedere ai luoghi di lavoro sarà sufficiente il green pass semplice, la logica vuole che la medesima deroga debba essere accordata a chi viaggia per motivi di lavoro e ha bisogno di pernottare fuori casa, come gli esponenti delle forze dell'ordine e gli addetti alle attività di trasporto. Senza dimenticare che non sono rari i casi di persone che soggiornano stabilmente presso strutture ricettive per ragioni di lavoro, di studio o di salute".
Infine, eventuali vincoli alle strutture ricettive ufficiali “devono essere validi anche per gli affitti in locazione breve. Se non si seguisse questa strada, al danno si aggiungerebbe la beffa: sarebbero scoraggiati i soggiorni nelle strutture ufficiali che rispettano le regole, applicano rigorosi protocolli di sicurezza e pagano gli stipendi, mentre verrebbero incentivati i soggiorni presso alloggi che sfuggono a ogni regola e si sottraggono a ogni controllo".
Fipe chiede “controlli rigorosi per fermare il virus”
“I pubblici esercizi devono fare la loro parte affinché le restrizioni individuali imposte dal governo attraverso il super green pass durino il meno possibile. Per raggiungere l’obiettivo serve il massimo della responsabilità anche da parte dei gestori dei locali che devono effettuare controlli rigorosi sui certificati di chi vuole consumare al tavolo all’interno di bar e ristoranti, come peraltro è previsto dalla legge”. Così Fipe-Confcommercio, che nel fine settimana scorso ha distribuito ai propri associati un cartello informativo sulle nuove misure restrittive in base ai diversi colori delle regioni.
“Per comprendere quanto sia seria la situazione – prosegue Fipe - basta guardare a quello che sta avvenendo poco oltre i confini nazionali in Austria, Germania ed Olanda. Questa ulteriore recrudescenza del virus va contrastata ad ogni livello perché oltre alla tutela della salute nessun imprenditore può correre il rischio che si riapra la stagione delle misure restrittive nei confronti delle imprese. Dobbiamo puntare al 100% dei controlli anche se questo richiede impegno organizzativo e talvolta ci espone ai malumori di una parte della clientela che mal sopporta il fastidio di essere controllata. Ma siamo in una fase in cui tutti devono dare prova di grande responsabilità”.
L’appello di Fto: “viaggiare è sicuro”
“Per le persone vaccinate i viaggi sono sicuri, chiediamo alle istituzioni che anche le campagne di comunicazione sulla pandemia non siano così allarmanti”. Questa la richiesta di Fto, la Federazione turismo organizzato, in ansia per le notizie degli ultimi giorni sull’aumento dei contagi in Italia, che hanno dato il via ad una serie di disdette per alberghi e pacchetti turistici. “Chiediamo al governo - ha commentato il direttore nazionale Gabriele Milani - di pesare di più le parole. Le incertezze di questi giorni stanno influendo soprattutto sui numeri di fine anno. Si rischia un’ulteriore ondata di cancellazioni che sarebbe difficile da fronteggiare con le nostre sole forze”.
Più apprezzato, invece, l’approccio adottato dall’Unione europea, incentrato sulle condizioni personali di chi parte rispetto alle valutazioni basate sulle mappe di rischiosità dei Paesi. “È giusto premiare - ha scritto il presidente Franco Gattinoni in una nota - con maggiori libertà chi si è vaccinato, incentivando così pure a immunizzarsi chi ancora non l’ha fatto. Condivisibile una omogeneizzazione in Europa circa la durata del green pass”. Per la Federazione questa logica basata sulla persona potrebbe essere applicata anche a molte mete extra Ue che ad oggi restano ancora chiuse ai viaggiatori italiani. “Bisogna semplificare il quadro delle regole e rendere più agili ed efficaci i protocolli per i viaggi per aiutare la ripresa del comparto”, ha concluso Gattinoni.
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