Sul Corriere della Sera il presidente di Confcommercio lancia l'allarme: le misure del governo non sono sufficienti. Per la cassa integrazione serve un intervento con efficacia retroattiva dal primo gennaio. Ammortizzatori, troppo oneri sulle imprese.
Presidente Sangalli, a ridosso del Consiglio dei ministri che approverà nuove misure antipandemia, quali sono le richieste di Confcommercio, l'associazione che presiede?
«La recrudescenza del Covid sta colpendo ancora il turismo. Siamo di nuovo in allarme rosso. II bilancio 2021 si chiuderà con dati disastrosi. Rispetto al 2019 si sono perduti almeno 60 milioni di arrivi e 120 milioni di presenze in Italia, oltre a 13 milioni di viaggi degli italiani all'estero».
E rispetto alle feste?
«Solo tra Natale, Capodanno ed Epifania, sono state cancellate oltre 5 milioni di partenze programmate dai nostri connazionali. Senza dimenticare, negli ultimi giorni, l'impennata delle disdette negli alberghi e nella ristorazione e la drammatica situazione delle discoteche, che continuano a pagare un prezzo altissimo con la chiusura per decreto».
Insomma migliaia di imprese di tutta la filiera rischiano la chiusura?
«Le risorse finora messe in campo dal governo non sono sufficienti. Abbiamo chiesto fino all'ultimo giorno utile la proroga della cassa integrazione riconosciuta alle attività ferme a causa dell'emergenza sanitaria. I provvedimenti sono scaduti il 31 dicembre».
Ora è prevista l'entrata in vigore del nuovo sistema di ammortizzatori sociali previsti dalla legge di bilancio per II 2022.
«Sì, ma servirà tempo per chiarire le procedure e le imprese del turismo - che affrontano una nuova situazione emergenziale in cui fioccano le disdette, mentre sono intanto entrati in servizio anche i lavoratori stagionali assunti per le festività - non sono certo in grado di fare fronte agli oneri contributivi dei nuovi».
Quindi?
«Servirà un provvedimento con efficacia retroattiva dal 1° gennaio e vanno reperite le risorse per un nuovo ciclo di "cassa Covid"».
Come valuta i nuovi ammortizzatori sociali?
«Un sistema di tutele universali comporta un pesante aggravio strutturale della contribuzione per le imprese del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti: le imprese più colpite dall'impatto dell'emergenza sanitaria. Dunque, va anzitutto risolto il nodo della loro sostenibilità contributiva. Lo abbiamo ribadito - insieme a tutte le altre associazioni imprenditoriali del terziario e della cooperazione - in occasione dell'incontro del 20 dicembre con i ministri Franco (Economia) e Orlando (Lavoro). Il confronto deve proseguire anche oltre il perimetro della legge di bilancio per monitorare gli impatti e per valutare sia interventi compensativi, sia la congruità tra contribuzione e prestazioni».
Nel complesso la legge di Bilancio la convince?
«Gli interventi in materia di Irpef ed Irap li consideriamo una prima tappa del processo di riduzione della pressione fiscale. Si alleggerisce il prelievo Irpef sui redditi medi e medio-bassi. Quanto all'Irap, lo stanziamento da un miliardo di euro si dovrebbe tradurre nell'eliminazione dell'imposta solo per piccoli imprenditori e lavoratori autonomi».
Ci sono strumenti che la legge di Bilancio ha tralasciato e che la nuova fase della pandemia richiederebbe?
«Crediti d'imposta dedicati - come quelli per le locazioni commerciali o per le giacenze di magazzino del commercio moda - e moratorie fiscali. Ma c'è anche la necessità di prorogare le moratorie sui prestiti bancari e predispone strumenti di rimodulazione delle scadenze dei finanziamenti. Un tema di cui, in questi giorni, sono tornato a sottolineare l'urgenza al Governo».
Veniamo ai consumi, quale prospettiva intravede?
«Pandemia, caro energia e inflazione diffusa li stanno frenando: nei prossimi mesi rischiamo di mettere in discussione gli obiettivi di crescita e di finanza pubblica per il 2022. Contro l'inflazione, bisogna puntare ad una maggiore crescita, accelerando la messa a terra degli investimenti del PNRR e di quelli della legge di Bilancio 2022».
Come valuterebbe l'obbligo del green pass rafforzato per tutti i lavoratori?
«Una scelta difficile ma necessaria. I vaccini stanno sorreggendo resistenza e ripartenza delle attività ma dovrà servire un'attenta e precisa programmazione anche a livello informativo. Va evitato ad ogni costo che pandemia e crisi economica inneschino una pericolosa emergenza sociale».
Antonella Baccaro
Dal Corriere della Sera del 5 gennaio 2022