Uno studio di Confcommercio Imprese per l’Italia, stima in 200 euro a famiglia la spesa media in questo periodo.Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Confcommercio ricorda:
• Cambi Abbigliamento: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
• Prova dei capi di Abbigliamento non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.
• Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante.
• Prodotti in vendita: i capi di abbigliamento, che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.
• Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.
Ricordiamo INFINE che i Pagamenti con strumenti elettronici, devono essere accettati da parte del negoziante.