Giovedì, 18 Febbraio 2021 08:47

L'Ira dei ristoratori e albergatori: senza gli aiuti falliremo tutti

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La protesta davanti al Palazzo Reale, in strada pure il comparto pesca-turismo e le guide L'ira di ristoratori e albergatori «Senza gli aiuti falliremo tutti» II gruppo Attiva Sicilia presenta all'Ars un disegno di legge: contributi a chi acquista e utilizza prodotti a chilometro zero Lavoratori preoccupati, a marzo può cadere il divieto di licenziamenti Simonetta Trovato Ristoratori, albergatori, il comparto pesca, il pesca-turismo, le guide e ogni altra attività legata all'arrivo di visitatori da fuori regione. Insomma è tutto fermo e non sembra esserci alcun segno di lontanissima ripresa: tutto un mondo che guarda con terrore ai prossimi mesi, soprattutto alla fine di marzo quando cadrà il blocco dei licenziamenti e un sacco di imprese diranno addio ai loro dipendenti. Ieri mattina un folto comparto trasversale di operatori del turismo, ristoratori e albergatori, riuniti dall'associazione Mio Italia, si è ritrovato sotto le finestre di Palazzo dei Normanni per manifestare contro una politica sorda alle richieste di aiuto. Rappresentanze diverse, con striscioni e cartelli, ma la protesta è durata poco, poi ognuno è tornato ai suoi problemi. I deputati regionali del neonato gruppo Attiva Sicilia, l'ex pentastellata Angela Foti e Sergio Tancredi hanno incontrato i titolari dei ristoranti e hanno ricordato l'impegno nei confronti del settore, a cominciare dal disegno di legge regionale che prevede ulteriori ristori regionali, oltre a quelli individuati dallo Stato. In particolare, il ddl prevede un contributo a fondo perduto a sostegno delle imprese del settore della ristorazione che acquistano e usano prodotti a km0. *E evidente che i ristoratori non possono più aspettare — ha detto Sergio Tancredi — Un risarcimento per le chiusure va dato. Istituire un fondo da 30 milioni potrebbe evitare il tracollo delle imprese e per questo puntiamo a far inserire la misura direttamente nella finanziaria. Ma le difficoltà della Regione sono note e quindi non possiamo ancora conoscere i tempi. E ovvio che è dal governo nazionale che devono arrivare gli aiuti principali». *E lo Stato che deve garantire il sostegno per le spese, penso ad esempio a utenze, affitti e mutui — ha ribadito Angela Foti, prima firmataria del ddl sui ristori — la Regione può contribuire alla ripartenza e il ddl è uno strumento utile in questa direzione. Se questa proposta viene accolta dal governo regionale e si usa la via amministrativa, questo incentivo alla ripartenza potrà arrivare più velocemente». I rappresentanti dell'associazione Mio Italia sono anche stati ospiti della trasmissione su Facebook WebInArs che ha approfondito le questioni relative alla crisi. Presenti anche i ristoratori dell'HoReCa cefaludese: la richiesta sul tavolo è quella di un piano fattivo perla ripartenza, che preveda anche la riapertura serale dei ristoranti. « Parliamo di perdite di fatturato che oscillano tra il 50 e 1'80 per cento», affermano Paolo Bianchini e Salvo Longo, rispettivamente presidente e vicepresidente con delega alla Sicilia di Mio Italia, presenti al sit in con l'assessore al turismo di Cefalù Simone Lazzara. «Non devono essere dimenticati i dipendenti delle imprese, ora in cassa integrazione, ma con l'alta possibilità di licenziamento in caso di mancata proroga — ha aggiunto Paolo Bianchini -. InSicilia viviamo di pesca, agricoltura e servizi, molti dei quali strettamente legati al turismo e alla ristorazione. (•sir) *** I dipendenti dei supermercati: vaccinateci • Dopo gli avvocati e i giornalisti, anche tutti i lavoratori di supermercati chiedono di essere vaccinati. Non per età, quindi, ma per comparti lavorativi, visto che si tratta sempre di professioni che si svolgono a strettissimo contatto con il pubblico. Sono quindi i sindacati del commercio al dettaglio Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil - rappresentate rispettivamente dai tre segretari generali Monia Caiolo, Mimma Calabrd e Marianna Flauto — a chiedere che anche questo tipo di professionisti sia considerato tra i «servizi essenziali». I sindacati chiedono che venga fornito un calendario e precise modalità per le prenotazioni delle vaccinazioni dei lavoratori del commercio, soprattutto di generi alimentari.

Fonte: Giornale di Sicilia

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