Venerdì, 19 Febbraio 2021 08:33

«Zona gialla inutile I ristoratori fanno solo il 10% di utile»

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ENNA 

La denuncia di Confcommercio sulle continue difficoltà del settore alimentare, comprese le pizzerie, dove non la situazione non migliora; e Prestifilippo: «Abbiamo chiesto un incontro a Musumeci ma non è sensibile al problema» Zona gialla inutile: i ristoratori fanno 11 10% La denuncia di Confcommercio. Il presidente di categoria, Prestifilippo, parla della disattesa ripartenza delle attività ennesi soprattutto nel settore alimentare dove gli orari restano sempre rigidi; e teme anche per le varianti Covid Critica a Musumeci «Da mesi chiediamo un incontro, non è sensibile verso l'imprenditoria che ormai è prossima al tracollo» ENNA. Non usa mezzi termini o giri di parole il presidente provinciale di Confcommercio, Maurizio Prestifilippo, per denunciare lo stato di salute di molte attività commerciali ennesi giunte allo stremo a causa della pandemia. La prospettiva di una ripartenza dopo il passaggio dalla zona arancione a quella gialla è oggi disattesa nei fatti , soprattutto per le categorie più colpite come la ristorazione. «Per loro cambia poco perché i ristoranti e le pizzerie restano chiusi la sera e a pranzo fanno il 10% del loro fatturato» esordisce Prestifilippo che aggiunge: «Noi siamo seriamente preoccupati, l'impressione è che i governi regionale e nazionale, ma attendiamo di vedere che farà Draghi, continuano a dire che l'attività didattica è l'emergenza nazionale continuando così a nascondere che la maggior parte dei contagi spesso provengono proprio dalle scuole». Il presidente di Confcommercio invita a non disprezzare il lavoro fatto con la didattica a distanza e a proseguire su questo percorso almeno fino a quando la didattica in presenza sarà del tutto sicura perché, osserva, «temo che ci si voglia assumere un rischio che poi pagheranno altre categorie ed allora non ci sta bene» infatti per Prestifilippo «l'arrivo delle varianti del Covid potrebbe colpire duramente le nostre famiglie e quindi le imprese. Basterebbe vedere cosa fanno i ragazzi dentro e fuori dalle scuole ed in tal senso mi chiedo cosa accade nei servizi igienici delle scuole, se tutte le norme sono osservate». L'allarme di Prestifilippo si sposta poi sul ruolo del presidente della Regione: «Dispiace il ragionamento paternalistico del presidente Musumeci che non si rende conto a volte delle cose gravi che dice. Da mesi gli chiediamo un incontro, ma è sempre molto impegnato e non credo che abbia una grande sensibilità nei confronti del mondo imprenditoriale». Anche a livello locale per il presidente di Confcommercio non va meglio e spiega perché: «Abbiamo chiesto all'Asp di avviare un centro vaccinale in ogni Comune per evitare gli spostamenti e i rischi che ne conseguono, ma non ci è stata data nessuna risposta, c'è solo un sistema calato dall'alto che vede tra l'altro gli ultra ottantenni prenotarsi per il vaccino, ma poi arriva la telefonata che rinvia l'appuntamento; abbiamo insomma bisogno di trasparenza e capire come stanno le cose, qual è il piano vaccinale e per quali categorie». Il rappresentante dei commercianti da un punto di vista sanitario si chiede «perché tutti parlano di vaccini e no della cura?» per poi soffersi anche sul ruolo e sulle azioni delle istituzioni: «Al prefetto che ad inizio pandemia era vicina a tutti, ora chiedo un intervento». Arancione o gialla che sia la Sicilia, insomma, per gli operatori commerciali cambia poco se non il timore che le loro condizioni economiche continuano a peggiorare: «Siamo stanchi, ormai è una tragedia per gli operatori commerciali; dopo un anno l'emergenza diventa poi una consuetudine con il rischio che l'economia vada a rotoli e che un territorio già in sofferenza come quello nostro possa ancora una volta pagare un prezzo altissimo».

Fonte Confcommercio Imprese per l'Italia - articolo di: WILLIAM SAVOCA 

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