Incontro con il ministro del Lavoro Orlando che ha illustrato un documento per avviare il processo di riforma. "Positivo il metodo e l'obiettivo ma prima bisogna mitigare l'impatto economico del Covid sul terziario
Oggi il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha incontrato le parti sociali e le imprese sul tema degli ammortizzatori sociali. L'incontro, che fa seguito a quello del 15 febbraio, si è svolto in videoconferenza con la partecipazione oltre che di Cgil Cisl, Uil e Ugl anche di Confcommercio, Confindustria e delle altre realtà imprenditoriali da Confapi a Cna ad Alleanza Coop. Scopo della convocazione era, come specificato in una nota del ministero, "sottoporre al confronto un documento aperto che definisca le possibili linee di intervento finalizzate alla semplificazione delle procedure di attivazione e gestione degli ammortizzatori sociali". Una sorta di "Road Map" attraverso cui si articolerà il processo di riforma degli ammortizzatori sociali. Si procederà affrontando quattro punti in incontri specificamente dedicati: semplificazione delle procedure operative; perimetro delle misure; costi delle misure; modalità di gestione delle misure.
Confcommercio: "Bene l'impianto di riforma degli ammortizzatori sociali ma serve superare l'impatto economico del Covid"
"Bene l'obiettivo della semplificazione degli ammortizzatori e il metodo utilizzato dal ministro del Lavoro Orlando, ma per la riforma che porti ad ammortizzatori 'universali' prima bisogna mitigare l'impatto economico del Covid sul terziario". Questo il commento di Confcommercio al termine dell'incontro che si è tenuto oggi tra le parti sociali e il ministro del lavoro, Andrea Orlando. "Bene il metodo e l'impianto complessivo del documento sulla semplificazione delle procedure ed il miglioramento della vigilanza illustrato oggi alle parti - afferma Confcommercio- perché proprio le complicazioni burocratiche hanno spesso messo in difficoltà i rapporti tra datori di lavoro e sindacati". "Una riforma complessiva degli ammortizzatori sociali, volta a definirne un assetto strutturalmente inclusivo ed universale, potrà però essere compiutamente messa in opera - conclude la Confederazione - solo in una fase di oggettivo superamento dell'emergenza pandemica e di mitigazione del suo impatto economico e sociale, gravissimo, in particolare, per il mondo del terziario di mercato, che consenta il ritorno a condizioni di normalità operativa da parte delle imprese e la definizione di prospettive di ripartenza".
Fonte: Confcommercio Imprese per l'Italia