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Il presidente di Confcommercio al Giornale: “circa 900 milioni di maggiori costi con la riforma degli ammortizzatori”. A Natale cancellate oltre 2,5 milioni di prenotazioni nelle strutture ricettive, chiesto a Draghi e Orlando un tavolo di confronto.


Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, cosa ne pensa dell'impianto della legge di Bilancio?

«La ripresa della pandemia, anche a livello globale, preoccupa per le ripercussioni sull'economia del nostro Paese. Occorre fare di più, sia per le imprese che non sono ripartite, e penso soprattutto alla filiera del turismo e della cultura, sia per quelle che stanno ripartendo troppo lentamente. Gli interventi in materia di Irpef e Irap vanno considerati come una prima tappa del processo di riduzione della pressione fiscale. Se per l'Irpef è apprezzabile l'alleggerimento del prelievo fiscale sui redditi medi e medio-bassi, sull'Irap lo stanziamento da un miliardo di euro dovrebbe consentire l'eliminazione dell'imposta solo per piccoli imprenditori e lavoratori autonomi».

L'impennata al 3,8% dell'inflazione vi preoccupa?

«Non siamo solo preoccupati per l'inflazione che secondo il nostro ufficio studi potrebbe attestarsi nell'ultimo trimestre al 4% riducendo il potere di acquisto delle famiglie ma anche per la crescita dei costi dei consumi obbligati, le bollette per intenderci. Gli ulteriori stanziamenti per la riduzione compensativa degli oneri di sistema non bastano. Serve un ampio ventaglio di politiche e azioni strutturali».

Ci sono altre priorità?

«Occorrono interventi urgenti in materia di cartelle esattoriali, Tosap e Cosap».

Cosa pensa della riforma degli ammortizzatori sociali?

«L'universalismo delle tutele comporta un pesante aggravio della contribuzione per le imprese del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti: le imprese più colpite dall'impatto dell'emergenza sanitaria. È necessaria maggiore attenzione alle caratteristiche settoriali e alle diverse dimensioni aziendali».

Cosa serve per migliorarla?

«Un periodo transitorio adeguato e non limitato al solo 2022, un meccanismo di bonus/malus strutturale per allineare la contribuzione alle prestazioni effettive, la definizione di causali specifiche per i settori del terziario di mercato per accedere agli ammortizzatori. E un raccordo stretto con le politiche attive per l'occupazione».

Cosa chiedete per evitare l'aumento dei costi?

«Bisogna trovare soluzioni compensative per attenuare l'incremento della contribuzione dei nuovi ammortizzatori. A regime, parliamo di circa 900 milioni di euro annui a carico del terziario di mercato».

Quali potrebbero essere le soluzioni?

«Bisogna ridurre simmetricamente altre componenti contributive del costo del lavoro a carico delle imprese. In particolare, i contributi dovuti per l'assicurazione contro gli infortuni e le malattie professionali, il contributo di malattia e il contributo per gli assegni familiari anche in considerazione del nuovo assegno unico. C'è lo spazio per intervenire, ma occorre farlo rapidamente».

Quali sono i rischi se non si dovesse intervenire?

«Si frenerà gravemente la ripartenza del terziario di mercato che contribuisce al Pil e all'occupazione del Paese per circa il 40% del totale. Proprio per questo abbiamo chiesto al ministro del Lavoro e al presidente del Consiglio un tavolo di confronto sulla sostenibilità del nuovo assetto».

II turismo è sempre in difficoltà?

«È il settore che più ha sofferto l'emergenza sanitaria e continua a soffrire anche ora. Le risorse stanziate non sono sufficienti a coprire le ingenti perdite delle imprese. La nuova variante Omicron ha provocato una pioggia di disdette delle prenotazioni natalizie. A oggi si registrano oltre 2 milioni e mezzo di prenotazioni cancellate e possiamo dire che il 2021 si chiuderà con 100 milioni di presenze in meno rispetto al 2019 nelle strutture italiane. Da qui la richiesta avanzata dalle organizzazioni del turismo di congrui indennizzi per i quasi due anni di inattività».

L'Europa sta per dire addio ai motori termici nel 2035.

«La transizione ecologica nel settore dei trasporti e della mobilità andrà governata con grande attenzione. Servono rifinanziamenti pluriennali degli ecobonus per rinnovare il parco circolante e ristori adeguati per i concessionari auto che andrebbero introdotti già nella nuova legge di Bilancio, assieme alla conferma delle agevolazioni per il gasolio commerciale per le imprese di trasporto e logistica e a nuovi interventi per la sostenibilità economica del gas naturale liquefatto».

 

Gian Maria De Francesco

Giovedì, 09 Dicembre 2021 08:52

NaTalè edizione 2021 - Elenco aziende aderenti

ELENCO AZIENDE ADERENTI ALL'INIZIATIVA

Martedì, 07 Dicembre 2021 09:56

Natalè lo shopping ad Enna ti premia!

Sono arrivati i biglietti e le locandine di Natalè!!!. Da oggi inizieremo la distribuzione. I colleghi possono passare in Confcommercio per il ritiro. Grazie

Lunedì, 06 Dicembre 2021 09:07

DA OGGI IN VIGORE IL “SUPER GREEN PASS”

Dal 6 dicembre al 15 gennaio sarà di fatto impossibile per i non vaccinati accedere, in zona bianca o gialla, a spettacoli, stadi, cerimonie e pubblici esercizi.

Sarà valido dal 6 dicembre al 15 gennaio 2022 il “super green pass” previsto dall'ultimo decreto approvato dal Governo e permetterà l’accesso, in zona bianca e gialla, a spettacoli, eventi sportivi, bar e ristoranti (solo al chiuso), feste e discoteche, cerimonie pubbliche. Oltre a questi luoghi, dove già la certificazione verde era richiesta, sarà necessario anche per accedere a spogliatoi per l'attività sportiva, trasporto ferroviario regionale e trasporto pubblico locale. Per gli alberghi sarà necessario il "green pass" base, quello che si ottiene anche con un tampone. In pratica, solo vaccinati e guariti avranno il via libera, contrariamente ai non vaccinati anche se con tampone negativo.

"Finora il green pass si otteneva con vaccinazione, guarigione o tampone negativo. In questa fase di avanzamento dell'epidemia, per la fase che va dal 6 dicembre al 15 gennaio il certificato verde si ottiene solo con la vaccinazione o con la guarigione". Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, durante la conferenza stampa che si è tenuta a Palazzo Chigi dopo la riunione del Cdm. "Nel momento in cui facciamo la scelta del green pass rafforzato - ha poi spiegato - con un eventuale passaggio di colore delle Regioni, eviteremo restrizioni per le persone vaccinate. Il rafforzamento del green pass serve a evitare chiusure".

Da parte sua il premier Mario Draghi ha sottolineato che i vari interventi “servono a dare certezze alla stagione turistica. Qual era l'alternativa lo scorso anno? Si guardava al peggioramento dei contagi, poi si diceva che non sarebbe stato possibile tenere aperto e poi si è deciso di non tenere aperto, ma già prima molte prenotazioni erano scomparse, quindi questa strategia tende a dire che avremo fatto il possibile per difenderci dalla diffusione della pandemia e mantenere aperta la stagione".

 

Super green pass, ecco cosa cambia

Sono quattro gli ambiti di intervento del decreto approvato dal Governo:

istituzione del super green pass dal 6 dicembre;
obbligo vaccinale e terza dose;
estensione dell'obbligo del vaccino a nuove categorie;
rafforzamento dei controlli e campagne promozionali sulla vaccinazione.
Verdiamoli in dettaglio:

TERZA DOSE - Il decreto legge prevede di estendere l'obbligo vaccinale alla terza dose per i sanitari a decorrere dal 15 dicembre prossimo e con esclusione della possibilità di essere adibiti a mansioni diverse. Inoltre si ricorda che è già consentito l'anticipo della terza dose dopo cinque mesi dalla seconda. Il governo inoltre ha annunciato di volere aprire dal primo dicembre la terza dose agli over 18 e manifestato l'intenzione di avviare campagne vaccinali, se autorizzate, per la fascia di età 5-12 anni.

OBBLIGO PER PROFESSORI E FORZE DELL’ORDINE - Dopo le categorie sanitarie, l'obbligo vaccinale viene esteso anche a tutto il personale scolastico e a quello del comparto della difesa, sicurezza e soccorso pubblico. Il Governo ha fissato al 15 dicembre la data in cui entra in vigore l'immunizzazione obbligatoria. Nel dettaglio le nuove categorie coinvolte saranno personale amministrativo della sanità, docenti e personale amministrativo della scuola, militari, forze di polizia (compresa la polizia penitenziaria) e personale del soccorso pubblico.

CONTROLLI RAFFORZATI - Il decreto prevede un rafforzamento del sistema dei controlli: entro tre giorni dall'entrata in vigore del decreto, i prefetti sentono il Comitato provinciale ordine e sicurezza ed entro cinque giorni adottano il nuovo piano di controlli, a livello provinciale, coinvolgendo tutte le forze di polizia. Si tratta di controlli "costanti" di cui le Prefetture sono obbligate a redigere una relazione settimanale da inviare al Ministero dell'Interno.

MASCHERINE - Il governo non è intervenuto sul punto, valgono pertanto le disposizioni fin qui in vigore. In zona bianca la mascherina non è obbligatoria all'aperto, ma va indossata in tutti i luoghi chiusi diversi dalla propria abitazione, compresi i mezzi di trasporto pubblico (aerei, treni, autobus) e in tutte le situazioni in cui non possa essere garantito il distanziamento interpersonale o siano possibili assembramenti. È invece obbligatoria all'aperto e al chiuso in zona gialla, arancione e rossa.

TAMPONI E CERTIFICATO - Ai fini del green pass sono confermate sia le tipologie che la durata dei test. Il certificato resta valido in caso di un tampone molecolare negativo effettuato nelle 72 ore antecedenti o rapido nelle 48 ore precedenti.

 

Federalberghi: “il super green pass in hotel chiude le porte a milioni di turisti stranieri”


“La proposta di consentire l'accesso agli alberghi solo alle persone munite del cosiddetto ‘super green pass’ rischia di chiudere le porte dell'Italia a milioni di cittadini stranieri che sono stati immunizzati con un vaccino non riconosciuto dall'Autorità europea”. È l’allarme lanciato da Federalberghi a poche ore dall’approvazione del nuovo decreto con le misure anti-coronavirus. In tal caso, secondo la Federazione degli albergatori, verrebbero avvantaggiati i Paesi concorrenti che “attendono a braccia aperte i milioni di turisti stranieri che l'Italia si appresta a respingere, una nuova mazzata sul settore dopo che la Banca d'Italia ha certificato che nei primi otto mesi del 202 la spesa dei viaggiatori stranieri in Italia è diminuita di quasi 19 miliardi, con un calo del 61,4% rispetto al 2019'' .

Federalberghi sottolinea poi che se "per accedere ai luoghi di lavoro sarà sufficiente il green pass semplice, la logica vuole che la medesima deroga debba essere accordata a chi viaggia per motivi di lavoro e ha bisogno di pernottare fuori casa, come gli esponenti delle forze dell'ordine e gli addetti alle attività di trasporto. Senza dimenticare che non sono rari i casi di persone che soggiornano stabilmente presso strutture ricettive per ragioni di lavoro, di studio o di salute".

Infine, eventuali vincoli alle strutture ricettive ufficiali “devono essere validi anche per gli affitti in locazione breve. Se non si seguisse questa strada, al danno si aggiungerebbe la beffa: sarebbero scoraggiati i soggiorni nelle strutture ufficiali che rispettano le regole, applicano rigorosi protocolli di sicurezza e pagano gli stipendi, mentre verrebbero incentivati i soggiorni presso alloggi che sfuggono a ogni regola e si sottraggono a ogni controllo".

 

Fipe chiede “controlli rigorosi per fermare il virus”

“I pubblici esercizi devono fare la loro parte affinché le restrizioni individuali imposte dal governo attraverso il super green pass durino il meno possibile. Per raggiungere l’obiettivo serve il massimo della responsabilità anche da parte dei gestori dei locali che devono effettuare controlli rigorosi sui certificati di chi vuole consumare al tavolo all’interno di bar e ristoranti, come peraltro è previsto dalla legge”. Così Fipe-Confcommercio, che nel fine settimana scorso ha distribuito ai propri associati un cartello informativo sulle nuove misure restrittive in base ai diversi colori delle regioni.

“Per comprendere quanto sia seria la situazione – prosegue Fipe - basta guardare a quello che sta avvenendo poco oltre i confini nazionali in Austria, Germania ed Olanda. Questa ulteriore recrudescenza del virus va contrastata ad ogni livello perché oltre alla tutela della salute nessun imprenditore può correre il rischio che si riapra la stagione delle misure restrittive nei confronti delle imprese. Dobbiamo puntare al 100% dei controlli anche se questo richiede impegno organizzativo e talvolta ci espone ai malumori di una parte della clientela che mal sopporta il fastidio di essere controllata. Ma siamo in una fase in cui tutti devono dare prova di grande responsabilità”.

 

L’appello di Fto: “viaggiare è sicuro”


“Per le persone vaccinate i viaggi sono sicuri, chiediamo alle istituzioni che anche le campagne di comunicazione sulla pandemia non siano così allarmanti”. Questa la richiesta di Fto, la Federazione turismo organizzato, in ansia per le notizie degli ultimi giorni sull’aumento dei contagi in Italia, che hanno dato il via ad una serie di disdette per alberghi e pacchetti turistici. “Chiediamo al governo - ha commentato il direttore nazionale Gabriele Milani - di pesare di più le parole. Le incertezze di questi giorni stanno influendo soprattutto sui numeri di fine anno. Si rischia un’ulteriore ondata di cancellazioni che sarebbe difficile da fronteggiare con le nostre sole forze”.

Più apprezzato, invece, l’approccio adottato dall’Unione europea, incentrato sulle condizioni personali di chi parte rispetto alle valutazioni basate sulle mappe di rischiosità dei Paesi. “È giusto premiare - ha scritto il presidente Franco Gattinoni in una nota - con maggiori libertà chi si è vaccinato, incentivando così pure a immunizzarsi chi ancora non l’ha fatto. Condivisibile una omogeneizzazione in Europa circa la durata del green pass”. Per la Federazione questa logica basata sulla persona potrebbe essere applicata anche a molte mete extra Ue che ad oggi restano ancora chiuse ai viaggiatori italiani. “Bisogna semplificare il quadro delle regole e rendere più agili ed efficaci i protocolli per i viaggi per aiutare la ripresa del comparto”, ha concluso Gattinoni.

 

Scarica la tabella riassuntiva sulle attività consentite

pdf Tabella Attivita' consentite (212 KB)

 

Mercoledì, 01 Dicembre 2021 10:48

Regolamento Natalè Edizione 2021

Leggi e scarica il regolamento di NaTalè edizione 2021

Martedì, 30 Novembre 2021 15:04

Proroga al 31 dicembre degli accordi Fipe-Siae

La SIAE ha comunicato la sua intenzione di prorogare al 31 dicembre 2022 gli accordi vigenti con FIPE relativi alla musica d'ambiente e alle esecuzioni musicali nei pubblici esercizi.
Resta confermata al 28 Febbraio 2022 la scadenza del termine del pagamento dell'abbonamento per musica d'ambiente per beneficiare degli sconti riservati alle imprese associate a FIPE.
Le tariffe per musica d'ambiente e i minimi di compenso per gli intrattenimenti musicali non subiranno incrementi.
Si informa che il Consiglio di Gestione della SIAE, tenuto conto del fatto che l'emergenza sanitaria ha condizionato il prosieguo dei lavori per la revisione degli Accordi con FIPE, ha deliberato di prorogare la
loro durata fino al 31 dicembre 2022.

La proroga riguarda esclusivamente la disciplina normativa e tariffaria prevista negli Accordi. Sono invece confermate le ordinarie scadenze dei pagamenti in base alle distinte tipologie di utilizzazione. Al
riguardo, si ricorda che il termine ultimo per il pagamento dell'abbonamento per musica d'ambiente, beneficiando degli sconti riconosciuti agli associati FIPE, resta fissato al 28 Febbraio 2022.Il Consiglio di Gestione della SIAE ha inoltre deliberato di lasciare invariate per il 2022 le tariffe per
diritti di esecuzione musicale. Come previsto dagli Accordi, gli incrementi ISTAT registrati al mese di settembre 2021 verranno accantonati in attesa delle future negoziazioni.

Venerdì, 26 Novembre 2021 09:14

CONAD ENTRA IN CONFCOMMERCIO

Accordo quadro tra l'Associazione Nazionale Cooperative Dettaglianti e la Confederazione. I protocolli d'intesa sono stati firmati dal Presidente Carlo Sangalli, del Presidente di ANCD Maurizio Pelliconi e dall’Amministratore Delegato di Conad Francesco Pugliese.

Il 24 novembre a Roma Conad e Confcommercio hanno firmato i protocolli di intesa che siglano l’ingresso del Consorzio Nazionale e delle Cooperative nella Confederazione di Piazza Belli. L’accordo è stato raggiunto nell’ambito di un accordo quadro tra ANCD (Associazione Nazionale Cooperative Dettaglianti, struttura politico-sindacale aderente a Legacoop a cui sono associate le cooperative territoriali e il Consorzio Nazionale Conad) e Confcommercio.

La firma è avvenuta alla presenza del Presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, del Presidente di ANCD Maurizio Pelliconi e dell’Amministratore Delegato di Conad Francesco Pugliese, che assume la carica di Vicepresidente di Confcommercio con delega alla fiscalità e alla finanza d’impresa.

 

 

Pugliese: "Un accordo importante nel segno della semplificazione della rappresentanza"
“Siamo lieti di iniziare questo nuovo percorso insieme a Confcommercio. Il nostro ingresso segna la prosecuzione di un processo di progressiva semplificazione del sistema di rappresentanza nel nostro settore” ha commentato Francesco Pugliese, Amministratore Delegato di Conad. “Questo ci permette di essere meno frammentati e più uniti, di restituire maggiore forza alla rappresentanza, e di essere quindi più efficaci nello sviluppo del settore del commercio. Oggi, finalmente, operatori e associazioni sono più coesi perché gli interessi sono più simili rispetto al passato. Auspichiamo che altri soggetti possano seguire la nostra scelta, rafforzando la rappresentanza della comunità di imprenditori e di lavoratori che serve il Paese e contribuisce alla ripresa dell’economia, generando valore aggiunto e occupazione”.

 

Sangalli: "Si rafforza la capacità di interpretare le politiche associative e sindacali"
“L’entrata del Sistema Conad in Confcommercio – ha dichiarato il Presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli - è certamente un segnale importante per diverse ragioni. La prima è che, in un momento così complesso come quello che stiamo vivendo, è decisivo stare insieme e condividere scelte strategiche comuni. La seconda è che si rafforza il perimetro della nostra rappresentanza all’insegna del pluralismo distributivo. La terza riguarda una accresciuta capacità di interpretare, a tutti i livelli, politiche associative e sindacali con il contributo diretto di una realtà leader della grande distribuzione nel nostro Paese”.

 

 

I "numeri" di Conad
L’ingresso del Sistema Conad in Confcommercio porterà alla presenza di delegati di cooperativa e di soci imprenditori Conad nelle organizzazioni provinciali dell’associazione di categoria. Conad porta in Confcommercio il proprio modello di business, fatto di 3.305 punti di vendita, 65.772 addetti, 2.390 soci imprenditori associati in cooperativa che condividono un insieme di principi e valori, tra cui la centralità della persona e delle sue capacità, servendo ogni giorno le comunità grandi e piccole sul territorio italiano in cui operano e vivono.

Approvato il nuovo decreto che rafforza le misure anti Covid: dal 6 dicembre al 15 gennaio sarà di fatto impossibile per i non vaccinati accedere, in zona bianca o gialla, a spettacoli, stadi, cerimonie e pubblici esercizi.



Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera all’unanimità al decreto che rafforza le misure anti Covid con il “super green pass”. Sarà valido dal 6 dicembre al 15 gennaio 2022 e permetterà l’accesso, in zona bianca e gialla, a spettacoli, eventi sportivi, bar e ristoranti (solo al chiuso), feste e discoteche, cerimonie pubbliche. Oltre a questi luoghi, dove già la certificazione verde era richiesta, sarà necessario anche per accedere ad alberghi, spogliatoi per l'attività sportiva, trasporto ferroviario regionale e trasporto pubblico locale. In pratica, solo vaccinati e guariti avranno il via libera, contrariamente ai non vaccinati anche se con tampone negativo.

"Finora il green pass si otteneva con vaccinazione, guarigione o tampone negativo. In questa fase di avanzamento dell'epidemia, per la fase che va dal 6 dicembre al 15 gennaio il certificato verde si ottiene solo con la vaccinazione o con la guarigione". Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, durante la conferenza stampa che si è tenuta a Palazzo Chigi dopo la riunione del Cdm. "Nel momento in cui facciamo la scelta del green pass rafforzato - ha poi spiegato - con un eventuale passaggio di colore delle Regioni, eviteremo restrizioni per le persone vaccinate. Il rafforzamento del green pass serve a evitare chiusure".

Da parte sua il premier Mario Draghi ha sottolineato che i vari interventi “servono a dare certezze alla stagione turistica. Qual era l'alternativa lo scorso anno? Si guardava al peggioramento dei contagi, poi si diceva che non sarebbe stato possibile tenere aperto e poi si è deciso di non tenere aperto, ma già prima molte prenotazioni erano scomparse, quindi questa strategia tende a dire che avremo fatto il possibile per difenderci dalla diffusione della pandemia e mantenere aperta la stagione".

 

Super green pass, ecco cosa cambia

Sono quattro gli ambiti di intervento del decreto approvato dal Governo:

istituzione del super green pass dal 6 dicembre;
obbligo vaccinale e terza dose;
estensione dell'obbligo del vaccino a nuove categorie;
rafforzamento dei controlli e campagne promozionali sulla vaccinazione.
Verdiamoli in dettaglio:

TERZA DOSE - Il decreto legge prevede di estendere l'obbligo vaccinale alla terza dose per i sanitari a decorrere dal 15 dicembre prossimo e con esclusione della possibilità di essere adibiti a mansioni diverse. Inoltre si ricorda che è già consentito l'anticipo della terza dose dopo cinque mesi dalla seconda. Il governo inoltre ha annunciato di volere aprire dal primo dicembre la terza dose agli over 18 e manifestato l'intenzione di avviare campagne vaccinali, se autorizzate, per la fascia di età 5-12 anni.

OBBLIGO PER PROFESSORI E FORZE DELL’ORDINE - Dopo le categorie sanitarie, l'obbligo vaccinale viene esteso anche a tutto il personale scolastico e a quello del comparto della difesa, sicurezza e soccorso pubblico. Il Governo ha fissato al 15 dicembre la data in cui entra in vigore l'immunizzazione obbligatoria. Nel dettaglio le nuove categorie coinvolte saranno personale amministrativo della sanità, docenti e personale amministrativo della scuola, militari, forze di polizia (compresa la polizia penitenziaria) e personale del soccorso pubblico.

CONTROLLI RAFFORZATI - Il decreto prevede un rafforzamento del sistema dei controlli: entro tre giorni dall'entrata in vigore del decreto, i prefetti sentono il Comitato provinciale ordine e sicurezza ed entro cinque giorni adottano il nuovo piano di controlli, a livello provinciale, coinvolgendo tutte le forze di polizia. Si tratta di controlli "costanti" di cui le Prefetture sono obbligate a redigere una relazione settimanale da inviare al Ministero dell'Interno.

MASCHERINE - Il governo non è intervenuto sul punto, valgono pertanto le disposizioni fin qui in vigore. In zona bianca la mascherina non è obbligatoria all'aperto, ma va indossata in tutti i luoghi chiusi diversi dalla propria abitazione, compresi i mezzi di trasporto pubblico (aerei, treni, autobus) e in tutte le situazioni in cui non possa essere garantito il distanziamento interpersonale o siano possibili assembramenti. È invece obbligatoria all'aperto e al chiuso in zona gialla, arancione e rossa.

TAMPONI E CERTIFICATO - Ai fini del green pass sono confermate sia le tipologie che la durata dei test. Il certificato resta valido in caso di un tampone molecolare negativo effettuato nelle 72 ore antecedenti o rapido nelle 48 ore precedenti.

 

Federalberghi: “il super green pass in hotel chiude le porte a milioni di turisti stranieri”


“La proposta di consentire l'accesso agli alberghi solo alle persone munite del cosiddetto ‘super green pass’ rischia di chiudere le porte dell'Italia a milioni di cittadini stranieri che sono stati immunizzati con un vaccino non riconosciuto dall'Autorità europea”. È l’allarme lanciato da Federalberghi a poche ore dall’approvazione del nuovo decreto con le misure anti-coronavirus. In tal caso, secondo la Federazione degli albergatori, verrebbero avvantaggiati i Paesi concorrenti che “attendono a braccia aperte i milioni di turisti stranieri che l'Italia si appresta a respingere, una nuova mazzata sul settore dopo che la Banca d'Italia ha certificato che nei primi otto mesi del 202 la spesa dei viaggiatori stranieri in Italia è diminuita di quasi 19 miliardi, con un calo del 61,4% rispetto al 2019'' .

Federalberghi sottolinea poi che se "per accedere ai luoghi di lavoro sarà sufficiente il green pass semplice, la logica vuole che la medesima deroga debba essere accordata a chi viaggia per motivi di lavoro e ha bisogno di pernottare fuori casa, come gli esponenti delle forze dell'ordine e gli addetti alle attività di trasporto. Senza dimenticare che non sono rari i casi di persone che soggiornano stabilmente presso strutture ricettive per ragioni di lavoro, di studio o di salute".

Infine, eventuali vincoli alle strutture ricettive ufficiali “devono essere validi anche per gli affitti in locazione breve. Se non si seguisse questa strada, al danno si aggiungerebbe la beffa: sarebbero scoraggiati i soggiorni nelle strutture ufficiali che rispettano le regole, applicano rigorosi protocolli di sicurezza e pagano gli stipendi, mentre verrebbero incentivati i soggiorni presso alloggi che sfuggono a ogni regola e si sottraggono a ogni controllo".

 

Fipe: “sì al super green pass per scongiurare la chiusura”


''Rafforzare le misure di contenimento del contagio è fondamentale sia per salvare quante più vite umane possibile, sia per scongiurare le ipotesi di nuove chiusure, in particolare in un periodo delicato come dicembre. Prima della pandemia, infatti, questo mese da solo valeva circa 9 miliardi di euro per il settore della ristorazione, mentre quest'anno la previsione è di 7,2 miliardi. Si tratta del 10% del fatturato dell'intero anno e del 22% in più rispetto alla media mensile: troppo per un comparto che sta cercando di ripartire e che non può permettersi ulteriori chiusure né ulteriori incertezze".

Così Fipe-Confcommercio, che sottolinea poi come "consentire alle imprese di lavorare significa non solo garantire l'occupazione a 900mila addetti tra dipendenti e indipendenti ma anche assicurare uno sbocco commerciale che vale 2 miliardi di euro ad una lunga filiera fatta di agricoltori, allevatori, vignaioli, imbottigliatori, pescatori e produttori artigianali e industriali di ogni genere''.

 

COMUNICATO STAMPA DEL 24 NOVEMBRE 2021


I fioristi aderenti a Federfiori Caltanissetta aderiscono alla seconda edizione della “Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne” organizzata anche quest’anno dall’Unione Induista Italiana e da Federfiori. Si tratta di un’iniziativa alla quale il sindacato Federfiori nisseno aderisce con entusiasmo, con lo scopo di tenere alta l’attenzione sul terribile e crescente fenomeno della violenza sulle donne.
Giovedì 25 novembre ogni donna che entrerà in una fioreria aderente all’iniziativa, riceverà in omaggio una gerbera rossa; i fiorai aderenti all’iniziativa saranno riconoscibili attraverso una locandina affissa all’esterno del loro punto vendita. Lo scopo è quello di lanciare un forte messaggio contro la violenza sulle donne che, nei mesi di lockdown, è cresciuta drammaticamente.
L’Unione induista italiana e Federfiori hanno scelto di dire no alla violenza con il piccolo gesto di “donare un fiore per un fiore”. Un singolo gesto per difendere il principio della nonviolenza.

Il presidente di Confcommercio sulla Stampa: "aiutare le aziende, servono moratorie fiscali e una ristrutturazione dei debiti bancari". “II taglio dell'Irap serve e nemmeno è sufficiente a ridarci fiato. Ok l'intervento sul cuneo fiscale”.

«Non è vero che le aziende hanno avuto troppo», sostiene il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli che respinge la richiesta dei sindacati di destinare tutti gli 8 miliardi destinati al taglio delle tasse a lavoratori dipendenti e pensionati.

Presidente, i sindacati accusano le imprese di aver già avuto 170 miliardi erogati senza condizioni...

«Credo onestamente non si possa davvero dire che le imprese abbiano avuto sin troppo. Come è noto, i contributi a fondo perduto sono stati un parziale e certo non sufficiente ristoro delle drammatiche cadute di fatturato provocate dall'impatto economico e sociale della pandemia, mentre le misure per la cassa integrazione hanno sorretto la tenuta dell'occupazione. Le garanzie pubbliche sono state finalizzate a favorire l'accesso al credito ed a sorreggere la liquidità, ma i prestiti vanno rimborsati. Altre misure hanno risposto all'esigenza di contenere l'onere dei costi fissi - ad esempio quello dei canoni per le locazioni commerciali - in una fase di sospensione o comunque di drastica limitazione delle attività. I fatti sono questi. E la ripartenza, soprattutto per le imprese del terziario di mercato - le più colpite dalla crisi Covid - è ancora un percorso difficile e pieno di incognite sia sul versante sanitario che su quello dell'inflazione».

Quindi voi sulle tasse cosa proponete?

«Occorre agire sia sull'Irpef che sull'Irap, come prevede del resto l'attuale disegno di legge di bilancio. Ma poi bisogna intervenire anche per ridurre il cuneo contributivo. È un intervento particolarmente importante in questa delicata fase di transizione. Lo è tanto più considerando che, con le disposizioni inserite nella stessa legge di bilancio, prende corpo un'impegnativa riforma degli ammortizzatori sociali sotto il segno dell'universalismo delle tutele. Per il terziario di mercato, per il commercio ed il turismo, per i servizi ed i trasporti, ciò significa un rilevante incremento strutturale di pressione contributiva a carico di un settore che - come prima ricordavo - sta ancora facendo i conti con le ripercussioni della pandemia e si confronta con un orizzonte incerto. Servono un adeguato periodo transitorio, una corretta definizione delle causali ed un meccanismo di bonus/malus. Ma va anzitutto affrontato e risolto il nodo della sostenibilità contributiva dei nuovi ammortizzatori. Per questo, come abbiamo chiesto a Draghi ed al ministro Orlando, si deve alleggerire simmetricamente altre componenti del cuneo contributivo: il contributo per gli assegni familiari anche in considerazione del nuovo assegno unico, i contributi Inail e per la malattia».

Ma a proposito di aiuti, visto che non siamo ancora usciti dalla crisi, ne servono altri?

«Giusto qualche giorno fa la Commissione europea ha annunciato la proroga fino al 30 giugno 2022 del Quadro Temporaneo per gli aiuti di Stato. E una decisione che risponde all'esigenza di non determinare brusche interruzioni delle misure emergenziali e di incentivare gli investimenti privati nell'economia reale e quelli per affrontare la transizione ecologica e la transizione digitale. A nostro avviso, servono, dunque, misure in materia di moratorie fiscali, creditizie e di ristrutturazione dei debiti bancari, ma anche crediti d'imposta dedicati, come, ad esempio, per le locazioni commerciali e per le giacenze di magazzino del commercio del settore moda».

Siete preoccupati per il ritorno dell'inflazione?

«Molto, visto che la importiamo completamente dall'estero. Prevediamo nella media dell'ultimo trimestre valori ben al di sopra del 3% con la conseguenza di perdita di potere d'acquisto e di risparmi liquidi. E speriamo che questo non riduca e rallenti i consumi di Natale».

 

Paolo Baroni