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Al traguardo il bando più atteso fra quelli previsti dalla cosiddetta Finanziaria di guerra Partite Iva e micro-imprese, il 22 luglio via alle domande per gli aiuti Sul piattola Regione ha messo 73 milioni, frutto di fondi europei non spesi PALERMO Il bando più atteso è arrivato ieri, a un anno e due mesi dall'annuncio. E il testo che fissa per il 22 luglio il via alle domande di professionisti con partita Iva e titolari di micro-imprese per ottenere aiuti a fondo perduto e prestiti agevolati. Sul piatto la Regione ha messo 73 milioni, frutto di fondi europei non spesi negli anni scorsi e riprogrammati. Proprio ieri il Giornale di Sicilia aveva pubblicato un bilancio delle misure non ancora attuate della Finanziaria 2020, quella con cui il governo ha stanziato un miliardo e 400 milioni per contrastare la crisi dovuta al Covid e al lockdown. E fra le misure non ancora attuate, che valgono in totale un miliardo, la principale era proprio quella destinata a partite Iva e micro-imprese. Il bando firmato ieri dall'assessore all'Economia, Gaetano Armao, assegna all'Irfis la gestione di tutta la procedura. La banca regionale guidata da Giacomo Gargano e Giulio Guagliano finora è riuscita ad assicurare i pagamenti in pochi mesi dallo sblocco dei fondi. E ora ha fissato il via alle presentazione delle domande per il 22luglio alle 10. Il termine per farsi avanti scadrà il 9 settembre. Il tutto avverrà in modo telematico sfruttando la piattaforma di UnionCamere: chi presenterà la domanda dovrà dunque collegarsi all'indirizzo https //sportelloincentivi.irfis.it. Il bando prevede due tipi di aiuti. Il primo è un prestito dell'importo massimo di 25 mila euro a tasso zero che imprenditori e partite Iva possono restituire in 48 mesi che decorrono al termine di un periodo di pre-ammortamento di due anni. Il secondo tipo di aiuti è un contributo a fondo perduto dell'importo massimo di 5 mila euro che serve a rimborsare i costi sostenuti per sanificazione e messa in sicurezza degli ambienti di lavoro (prevista anche la copertura delle spese per acquisto di mascherine e gel disinfettanti, barriere protettive e arredi che garantiscono la distanza di sicurezza). Il contributo a fondo perduto non può essere chiesto se non si fa domanda anche per un prestito dell'importo minimo di 10 mila euro. Il bando prevede un dettagliato elenco di requisiti per accedere agli aiuti. Possono farsi avanti le piccole e medie imprese siciliane con fatturato non superiore a 250 mila euro nel 2019 e che abbiano fatto registrare nel 2020 una perdita di almeno il 40%. Le imprese ammesse al contributo sono solo quelle che hanno iniziato l'attività prima del 31 dicembre 2018. I liberi professionisti, titolari di partita Iva, possono chiedere prestiti e contributi a fondo perduto solo se hanno domicilio fiscale in Sicilia e hanno iniziato l'attività prima del 31 dicembre 2018. Anche in questo caso va dimostrato un crollo del fatturato di almeno i140% fra il 2020 e il 2019. Sono esclusi dagli aiuti imprenditori e partite Iva dei settori agricoltura, pesca e organismi internazionali. Armao porta così al traguardo il bando più atteso fra quelli previsti dalla cosiddetta Finanziaria di guerra. Finora la misura di maggior peso finanziario arrivata al traguardo è stato il Bonus Sicilia che con un budget di 150 milioni ha finanziato mini-aiuti a fondo perduto da circa 3 mila euro alle imprese in crisi. Il bando per le partite Iva mira a raggiungere una platea vastissima. E non va trascurato che l'erogazione dei finanziamenti avverrà in autunno, in contemporanea con l'avvio della campagna elettorale.

Gia. Pi.

Elenco dettagliato Contributi ricevuti

Con la presente si intende comunicare che a seguito della delibera del Consiglio di Amministrazione del 27 giugno 2021 è stato modificato l'ordine del giorno dell'Assembela ordinaria dei soci di Ascom Fidi Sicilia Soc. Coop., che si svolgerà domenica 4 luglio ore 10:30 in seconda convocazione presso Federico II Palace Hotel ( strada Vicinale Salerno). L'assemblea si svolgerà anche in modalità telematica seguendo la seguente procedura:

Martedì, 22 Giugno 2021 09:19

Via le mascherine all'aperto dal 28 giugno

 In Sicilia la capienza massima sui mezzi di trasporto viene innalzata all'80%

Il green pass è dal 17 giugno una realtà. Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha infatti firmato il decreto che definisce le modalità di rilascio delle Certificazioni verdi digitali Covid-19 che, come si legge in una nota di palazzo Chigi, «faciliteranno la partecipazione ad eventi pubblici, l’accesso alle strutture sanitarie assistenziali (Rsa) e gli spostamenti sul territorio nazionale». La certificazione verde verrà implementa entro il 28 giugno. Dunque, con la firma del Dpcm si realizzano le condizioni per l’operatività del Regolamento Ue sul «Green Pass», che a partire dal prossimo 1° luglio garantirà la piena interoperabilità delle certificazioni digitali di tutti i Paesi dell’Unione. Grazie al certificato, i cittadini della Ue avranno piena libertà di movimento sul territorio dell’Unione.
Ottenere il certificato verde è molto facile. I più tecnologici potranno fare da soli, tramite il sito dedicato, online dal 17 giugno, mentre i cittadini meno tecnologici potranno farsi aiutare dal proprio medico o dal farmacista. Vediamo allora, come funziona il certificato verde, come ottenerlo, chi potrà controllarlo e quali sono i casi in cui potrà essere revocato.

 

  pdf Scarica il DPCM qui (1.15 MB)

Giovedì, 17 Giugno 2021 09:47

CONFCOMMERCIO INCONTRA GIORGETTI

Venerdì 18 giugno (ore 11) la Giunta di Confcommercio incontra on line il Ministro dello Sviluppo Economico. Sarà presentato il Rapporto dell'Ufficio Studi Confcommercio Confcommercio su “La regionalizzazione dei consumi: stime per il 2020 e previsioni per il 2021".

Venerdì prossimo, a partire dalle 11, il Ministro dello Sviluppo Economico incontrerà in collegamento web il presidente Sangalli e la Giunta di Confcommercio. Nel corso dell'incontro sarà presentato il Rapporto di Confcommercio su “La regionalizzazione dei consumi: stime per il 2020 e previsioni per il 2021".

E' possibile seguire on line l'evento (dalle 11) su https://www.confcommercio.it/live

Lunedì, 14 Giugno 2021 09:04

“GREEN PASS”, ECCO TUTTE LE REGOLE

Alla firma del premier Draghi il decreto attuativo che attiverà la piattaforma nazionale per il rilascio del documento. Ci si potrà spostare da un Paese all'altro dell'Unione senza ulteriori adempimenti a partire da quattordici giorni dopo l'ultima dose di vaccino.

Sarà disponibile entro un paio di settimane il "certificato verde", ovvero l’appellativo in italiano del “green pass” europeo che permetterà ai vaccinati e ai titolari di test molecolare negativo di tornare a spostarsi liberamente tra i Paesi dell’Unione Europea (più Svizzera, Islanda, Norvegia e Liechtenstein) ed eventualmente tra regioni rosse o arancioni. Non solo: il prezioso lasciapassare, che arriverà dunque in tempo per l’entrata in funzione della piattaforma europea prevista per il primo luglio prossimo, permetterà al titolare di partecipare a eventi, fiere, congressi, cerimonie, e di entrare nelle rsa e negli impianti sportivi.

La chiave sarà il Qrcode, che si potrà scaricare sul cellulare o stampare su carta, a richiesta anche presso medici di base, pediatri e farmacisti per chi ha poca o nessuna dimestichezza con i dispositivi digitali. a cui poterlo richiedere. L’accelerazione definitiva è arrivata con l’ok del Garante per la Privacy sullo schema di decreto attuativo che attiva la piattaforma nazionale per il rilascio del certificato”, che specifica tra le altre cose che nessun privato, tranne quelli espressamente previsti, avrà titolo per richiederlo. Albergatori, agenti di viaggio, ristoratori e negozianti, ad esempio, non sono compresi. Si tratta di un provvedimento di 19 articoli e sei allegati, attualmente alla firma del premier Mario Draghi, che contiene tutte le modalità di attuazione.

Come ottenere il certificato
Per entrare in possesso del certificato si potrà innanzi tutto visitare il sito web dedicato, gestito da Sogei, interconnesso con la piattaforma europea. È qui che, attraverso il sistema della Tessera sanitaria, confluiranno in tempo reale i dati sulla vaccinazione, sull’effettuazione di tamponi o sulla guarigione dal Covid. Una volta generata la certificazione verde, gli utenti riceveranno una mail o un sms sul numero di cellulare fornito al momento della vaccinazione con un codice che, in aggiunta ai dati della tessera sanitaria e allo Spid, consentirà di scaricare il certificato su cui comparirà il Qr code. Quest’ultimo sarà disponibile anche sulla app Immuni e, in un secondo momento, anche sulla app Io. I certificati rilasciati in questi mesi da strutture sanitarie o hub vaccinali sono validi solo fino all’entrata in vigore del green pass. La validità del certificato sarà di nove mesi dalla seconda dose della vaccinazione oppure di sei mesi dalla guarigione e 48 ore dal test negativo. Se però nel frattempo ci si ammala, il green pass revocato.

La situazione in Europa
Sono già più di un milione, intanto, gli europei che hanno già ricevuto i primi certificati digitali Covid, mentre salgono a nove i Paesi nei quali è già attivo il sistema per il loro mutuo riconoscimento. Ad annunciare l'accelerazione, con quasi tre settimane di anticipo rispetto alla data fissata del primo luglio, è stata la Commissione europea, nello stesso giorno in cui il Parlamento europeo ha dato il suo via libera ai "green pass". Spagna e la Lituania hanno così reso operativa la piattaforma Ue in via ufficiale aggiungendosi a Bulgaria, Repubblica ceca, Danimarca, Germania, Grecia, Croazia e Polonia. Per quanto riguarda il nostro Paese, il commissario Figliuolo ha assicurato che "siamo pronti, è questione di pochissimi giorni ".

Per i possessori del “green pass non serviranno test o quarantena prima di mettersi in viaggio a partire da 14 giorni dall'ultima dose di vaccino, che può essere singola o con richiamo a seconda del siero ricevuto. Torna dunque così la libertà di spostarsi, soprattutto in vista dell'estate, con un "freno d'emergenza" se la situazione epidemiologica dovesse peggiorare rapidamente.

Per quanto riguarda chi ha avuto il coronavirus ma ne è guarito, il pass sarà valido per 180 giorni dopo il test molecolare positivo, mentre i minori dovrebbero essere esentati dalla quarantena se lo sono i genitori e nessun test di viaggio è previsto per i bambini sotto i 6 anni. Per tutti gli altri che si devono invece sottoporre a tampone, la Commissione propone un periodo di validità standard di 72 ore per i test molecolari e, se lo Stato membro li accetta, di 48 ore per gli antigenici rapidi. In ogni caso dal primo giugno è operativa la piattaforma europea Gateway e gli Stati, se sono pronti, possono iniziare a connettersi ed emettere i certificati digitali Covid.

Nella malaugurata eventualità in cui i casi dovessero aumentare o fosse segnalata un'elevata incidenza di varianti preoccupanti, gli Stati membri dovrebbero poter reintrodurre restrizioni agli spostamenti, a seconda dei 'colori' delle aree comunicate dall'Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie:

nessun vincolo per i viaggiatori provenienti da aree verdi; dalle zone arancioni, gli Stati potrebbero richiedere un test prima della partenza (rapido o molecolare);
per chi arriva da zone rosse, gli Stati membri potrebbero imporre la quarantena, a meno che non si abbia un test pre-partenza;
dalle zone rosso scuro i viaggi non essenziali dovrebbero essere fortemente sconsigliati e restano gli obblighi di test e quarantena.

«Il recupero dei danni subiti solo dal 2023» Economia. l dati Istat riferiti al mese di aprile hanno spezzato la catena dei numeri congiunturali favorevoli Confcommercio: «Diminuiscono le vendite dei beni non alimentari, il quadro complessivo resta in bilico» «E' necessario proseguire nella politica di sostegno alle pmi che hanno fatto i conti con perdite consistenti e che risultano difficili da colmare» MICHELE FARINACCIO Si spezza la catena di dati congiunturali favorevoli per l'economia della provincia di Ragusa: nell'aprile scorso, secondo le stime divulgate dall'Istat, le vendite al dettaglio sono infatti diminuite dello 0,5% in valore e dello 0,6% in volume rispetto al mese precedente. Tutt'altro discorso su base annua, con un aumento rispettivo del 31,4% e del 32,5%, ma si tratta di dati influenzati pesantemente dal lockdown imposto lo scorso anno dalla diffusione della pandemia. E' quanto comunica Confcommercio provinciale Ragusa evidenziando che le vendite dei beni alimentari sono in aumento (+1,2% in valore e in volume) mentre diminuiscono quelle dei beni non alimentari (-1,6% in valore e -1,9% in volume). Per quanto riguarda il dato annuo, i non alimentari sono in netto aumento sia in valore che in volume (rispettivamente +83% e +83,1%) e gli alimentari in crescita contenuta (+0,7% in valore e +1,4% in volume). Sempre su base tendenziale, il valore delle vendite aumenta in tutti i canali distributivi: grande distribuzione (+22,9), imprese operanti su piccole superfici (+38,2%), vendite al di fuori dei negozi (+61,4%) e commercio elettronico (+33,1%). "Anche il dato di aprile - sottolinea il presidente provinciale Gianluca Manenti dopo avere letto i dati comunicati dall'ufficio studi di Confcommercio - è stato fortemente condizionato dalla pandemia e il calo rispetto a marzo indica qualche inerzia nel processo di trasformazione dell'incremento nella fiducia in maggiori spese. Una realtà, quest'ultima, ben evidente nel confronto annuo: gli aumenti a tre o a due cifre registrati per molti segmenti del non alimentare vanno considerati sostanzialmente come un effetto statistico. Questi aumenti, piuttosto prevedibili, hanno solo in minima parte attenuato le ingenti perdite registrate da marzo del 2020: per l'abbigliamento e le calzature, le vendite del primo quadrimestre sono inferiori di oltre il 33% rispetto allo stesso periodo del 2019". "A fronte di una ripresa che si consolida - aggiunge - non si può dimenticare la dimensione delle perdite patite durante la pandemia, al fine di proseguire nella politica di sostegno mirato alle imprese più colpite, la cui attività economica difficilmente recupererà il terreno perso prima dell'inizio del 2023". L'associazione di categoria, nei giorni scorsi, ha esultato per lo spostamento del coprifuoco alle 24, che sarà abolito del tutto dal 21 giugno. Inoltre, sono previsti matrimoni e feste dal 15 giugno, ma solo con il "green pass"; i congressi si potranno di nuovo organizzare dal primo luglio; sale giochi e bingo riapriranno dal primo luglio. L'altra decisione importante riguarda il cambio dei parametri del monitoraggio con il quale vengono stabiliti i colori delle Regioni. L'Rt, l'indice di diffusione del contagio, non sarà più determinante: conteranno il tasso di occupazione di terapie intensive e reparti ordinari e l'incidenza dei casi. Con meno di 50 casi per 3 settimane consecutive e un rischio basso si va in zona bianca, in cui le uniche misure in vigore sono il distanziamento e l'uso della mascherina. Secondo quanto annunciato dal governatore Musumeci, la Sicilia dovrebbe approdare in zona bianca il 21 giugno. "La misura dell'allungamento del coprifuoco a mezzanotte - sottolinea *** Fipe Confcommercio Ragusa - vale circa un milione di euro per i bar e i ristoranti del territorio ibleo. E' questa la cifra chebar e ristoranti incassano mediamente nella fascia oraria che va dalle 18 alle 24. Un introito da non sottovalutare". • L'analisi. Anche il dato di aprile è stato fortemente condizionato dalla pandemia e il calo rispetto a marzo indica qualche inerzia nel processo di trasformazione dell'incremento nella fiducia in maggiori spese. Una realtà, quest'ultima, ben evidente nel confronto annuo: gli aumenti a tre o a due cifre registrati per molti segmenti del non alimentare vanno considerati sostanzialmente come un effetto statistico.

Il presidente di Confcommercio sul Messaggero: “quest’anno la spesa turistica recupererà undici miliardi, ma resta molto sotto al 2019”. “Pnrr opportunità straordinaria che non va sprecata per ridurre il divario Nord-Sud”.

«Ripresa lenta, saremo definitivamente fuori dalla crisi solo nel 2023». Il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli promuove le riaperture e i progressi della campagna vaccinale, fondamentali per rimettere in moto l'economia italiana, ma spiega che la strada da percorrere è ancora molto lunga.

Gli indicatori economici tornano a sorridere. Cosa ne pensa?

«A maggio il Pil ha mostrato i primi segnali di una ripresa di qualche rilievo, con un incremento del 3,7% secondo le nostre stime. Se a questo aggiungiamo l'inaspettata crescita registrata dall'Istat nel primo trimestre, allora ci sono le premesse per un possibile recupero superiore al 4,5% nel 2021».

Sarà una ripresa a macchia di leopardo?

«Non tutti i settori, ovviamente, stanno viaggiando agli stessi ritmi. Se la manifattura e le costruzioni già da alcuni mesi registrano variazioni positive, per i servizi la strada da percorrere è ancora molto lunga. Per i grandi aggregati del turismo, della cultura e della convivialità, un ritorno ai livelli di produzione e consumo del 2019 potrà verificarsi, molto probabilmente, solo all'inizio del 2023».

Il settore del turismo è tra quelli che hanno sofferto di più.

«Il turismo, soprattutto quello estero, è ancora molto lontano da una vera ripresa. Per l'anno in corso stimiamo una crescita delle spese turistiche del 18,8%: fanno quasi 11 miliardi di euro di maggiori spese rispetto al 2020. Ma anche in questa ipotesi favorevole, il giro d'affari sarà inferiore del 50% rispetto ai livelli del 2019, con una perdita di oltre 65 miliardi di euro. Tra l'altro sono ancora moltissime le imprese chiuse e per alcune, penso alle discoteche, non è prevista una data per la riapertura Questo significa rischio concreto di cessazione definitiva delle attività, con conseguenze drammatiche per l'occupazione».

I dati attuali sull'occupazione la preoccupano?

«In generale il lavoro indipendente è stato il più colpito dalla crisi. Ad aprile si scontava, rispetto a febbraio del 2020, una riduzione del 6,6% di occupati in questa posizione, vale a dire 347 mila persone, un numero importante. Finita l'emergenza andranno messe in pista robuste politiche attive fondate sul rapporto tra cura delle competenze e servizi pubblici e privati per l'impiego».

Lo sguardo ora è rivolto al Pnrr. È fiducioso?

«Il Pnrr deve affrontare una duplice sfida. La prima: risolvere, nel nostro Paese, nodi strutturali di lungo periodo e rilanciare un processo di crescita in affanno da almeno un ventennio. La seconda: dimostrare che è giunto il tempo di una nuova e più avanzata pagina del progetto europeo. Per affrontare e vincere questa duplice sfida, serve il combinato disposto di investimenti di qualità e delle riforme indispensabili per il migliore funzionamento del sistema-Italia. Ma serve anche lo sforzo collettivo di cui ha parlato il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco nelle sue considerazioni finali. Per questo, ci sembra necessario anche un confronto più continuo e strutturato con le parti sociali. Bisogna realizzarlo a partire dalla valorizzazione del ruolo del tavolo di partenariato previsto nell'ambito della governance del Piano».